Sabrina Albiati

ARTISTA
Albiati Sabrina (03/09/1977) – Pittura, illustrazione, graphic design

INDIRIZZO
Via Senese n°78
50124
Firenze

CONTATTI
info@sabrinalbiati.com
www.sabrinalbiati.com

INTERVISTA

LUIGI LOMBARDI VALLAURI
L’Arte è qualcosa che punta all’emozione estetica, ma l’emozione estetica può essere un punto d’appoggio per un balzo a qualcosa di ulteriore? Sei in grado di descrivere l’ulteriore?

Secondo me l’ulteriore può essere l’ispirazione, lo stimolo, la riflessione. L’emozione estetica crea un trasformazione in chi la prova…innesca un’evoluzione, uno sconvolgimento, una maggiore consapevolezza. Genera un nuovo modo di vedere le cose. E’ una scoperta, una modifica, rispetto a ciò che si era prima. Prima di provare l’emozione estetica, un individuo può essere sprofondato in uno stato di cose di cui, magari, non si rende neanche conto. L’emozione estetica è spesso illuminante, è vitaminica.

GIULIANO DA EMPOLI
L’arte non può forse cambiare il mondo, ma può almeno tentare il cambiare il modo di vedere il mondo. Come pensi che la tua ricerca artistica possa cambiare il modo di vedere la città?

Rappresento spesso le automobili quando dipingo. In particolare le auto d’epoca. Credo che porre l’attenzione su quelle forme, quei colori, quelle concezioni del mezzo – possa portare a riflettere sul panorama attuale e a quanto/come incidano sul paesaggio urbano.

PIERO FERRUCCI
Pensando a una delle tue opere, come descriveresti la sua nascita e il suo sviluppo nel tuo mondo interiore?

Nasce dal desiderio di esprimere delle emozioni interiori. Nasce con un pensiero, un’idea, una necessità, che via via si materializza attraverso l’azione. E’ un percorso di interpretazione, di riflessione, di scoperta. E’ fatto di momenti di trasporto e fasi di conflitto. E’ veder nascere sotto gli occhi qualcosa che si era riusciti a immaginare solo fino a un certo punto. Ed è qualcosa che non si può dire mai del tutto finita. Ma indispensabile.

LUIGI ZANGHERI
Ritenete utile (o inutile) nell’attuale scenario del sistema dell’arte un atteggiamento “morale” in rapporto al proprio operare?

Lo ritengo utile in termini di rispetto per sé e per gli altri.

PIETRO GAGLIANO’
Una riflessione sugli studi d’artista impone l’interrogativo sulla distanza che l’artista pone, o elude, tra sé e il mondo e su quanto sia giustificabile oggi il lavoro di un artista che (seguendo un modello romantico e bohemien) ritenga di poter lavorare senza guardare oltre i confini del proprio spazio protetto. L’attualità (su scala locale e globale) che peso ha nel processo creativo? Quanto un artista dovrebbe avvertire il dovere di sollevare le questioni del disagio sociale, del dissesto ecologico, dell’emergenza geopolitica?

Secondo me non ci sono spazi protetti, né confini. L’attualità ha indubbiamente un forte peso sul processo creativo. Credo che uno dei doveri dell’artista sia quello di contribuire a rendere il mondo un posto migliore attraverso il suo operare. Un modo di farlo è concentrarsi su come vorrebbe che fosse e agire in tale direzione così da togliere energia a quello che non funziona.

FIAMMETTA STRIGOLI
Televisione, pubblicità, personal computer, internet concorrono a caratterizzare l’individuo di questo nostro tempo come homo videns, un fruitore d’immagini esposto ad esperienze visive che sono il risultato della ricerca tecnica prima, tecnologica poi, e che hanno talvolta fornito “materiali” al fare arte, incidendo sul profilo dell’artista contemporaneo per l’opportunità di amplificare la propria traiettoria operativa, contaminando e ibridando i linguaggi espressivi.
Salto in positivo di creatività comunicativa, capace di cambiare nel tempo il significato di artista più vicino al profilo dell’artista rinascimentale o anti-arte che nega la “vera” creatività a partire dalla presa di distanza dal concetto di manualità, insito nei generi classici come il disegno, la pittura e la scultura?

Salto in positivo, vitale.

CRISTINA GIACHI
Si sentono parte di un movimento artistico fiorentino? Esiste una sinergia tra i giovani artisti? Esistono luoghi di discussione-confronto? Si lavora pensando alla città o il lavoro è rivolto ad un pubblico esterno?

Non fisicamente ma idealmente. La sinergia esiste. Non conosco dei luoghi…certo uno è quello che sta creando Artefice con questo progetto. Credo che in genere il lavoro sia rivolto a un pubblico esterno.

VALENTINA FILICE
Reputi che quello dell’artista possa essere ritenuto un mestiere pari agli altri? Se d’accordo, in che termini potrebbe regolarizzarsi all’interno del circuito economico e produttivo nazionale?

In un certo senso sì. Ma non lo so in che modo.

MARIA GIULIANA VIDETTA
Qual è la vostra domanda? Più precisamente, l’opera d’arte/l’attività artistica risponde alla domanda che l’artista si è posto e che attraverso l’opera rimanda al fruitore?

Quando riesco a fare quello che amo e che dà un senso alla mia vita rendendola migliore – e quando mi rendo conto che quello che ho provato e che provo emoziona in qualche modo anche chi l’osserva… la risposta è sì.

ARTEFICE
L’idea del progetto Case d’Arte nasce dall’intuizione di poter mettere in relazione varie realtà di creativi presenti in città  per poter così ampliare una rete di lavoro e quindi creare anche maggiori occasioni di visibilità.
Quali azioni potrebbero portare un contributo positivo alla scena culturale fiorentina?

Creare momenti di ritrovo, esposizioni, scambi, gemellaggi, una rivista online…

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